I processi dell’industria manifatturiera hanno subito nel corso degli ultimi anni una deframmentazione progressiva. La produzione nel suo complesso è stata suddivisa in microfasi successive, subappaltate, delocalizzate. Questo fenomeno, in gran parte effetto del più complesso scenario descritto come mass customization, ha sottoposto le aziende manifatturiere (soprattutto quelle più piccole) a una pressione crescente.
La necessità di rispondere a questa richiesta di personalizzazione spinta di dettagli e caratteristiche (che i grandi player “scaricano” sulle piccole realtà manifatturiere) ha costretto queste ultime a rivalutare la propria dotazione tecnologica. Le soluzioni di automazione adottate sinora sono pensate per ottimizzare la performance su lotti lunghi a bassissima varietà. Ma come reagiscono invece di fronte a richieste centrate su lotti corti ad alto mix?
Sono ormai sufficientemente chiari i motivi che hanno spinto verso l’adozione di una diversa tecnologia, quella dei robot collaborativi, la cui integrazione ha rivoluzionato processi, ridato competitività ai piccoli produttori stritolati dalle dinamiche di mercato, riportato “a casa” pezzi di produzione prima dislocati in paesi con un costo del lavoro più basso.
Questi motivi sono:
- Estrema flessibilità operativa
- Semplicità d’uso e programmazione
- Capacità di dialogare/interagire con le attrezzature già in uso
- Capacità di incrementare la produttività/migliorare i tempi ciclo
- Capacità di migliorare la compattezza del layout
Esaminiamoli nel dettaglio.