ROI dei cobot: in quanto tempo si ripaga l’investimento?

Spesso sono proprio la carenza di budget e le preoccupazioni sui tempi di ritorno dell'investimento a frenare le aziende dall'investire in automazione. Vediamo insieme come i cobot possano cambiare questo scenario.

Di cosa parliamo in questo post?

  • · Il ROI
  • Il cobot è una scelta economicamente vantaggiosa (?)
  • I conti della serva
  • Aspettiamoci sorprese

Nell’industria di oggi automatizzare è anche sinonimo di restare in gioco. Abbiamo parlato molte volte dei vantaggi della robotica collaborativa e di come sia facilmente integrabile.

Oggi però vogliamo approfondire l’aspetto economico poiché uno degli aspetti più delicati e che spesso rallenta l’adozione dei cobot riguarda l’investimento iniziale.

Il ROI

Il ROI (Return on Investment) è un parametro chiave il cui valore indica la redditività di un qualsiasi investimento. Questo valore è il risultato di un calcolo che tiene conto di vari fattori come il guadagno netto (annuale) i costi operativi e il costo iniziale totale (ovvero l’investimento). Per quanto riguarda la robotica collaborativa (Link) questi fattori si traducono:

  • Costo iniziale totale: indicato anche come CAPEX, è il risultato della somma fra costo del cobot, accessori (pinze, telecamere, utensili, ecc.), la sua integrazione (il tempo impiegato) e la formazione dei tecnici che dovranno gestirlo.
  • Costi operativi annuali: anche indicati come OPEX, dati dalla somma fra i costi dell’energia consumata dal cobot,  dalla manutenzione (un minimo va fatta), le eventuali modifiche e aggiunte di utensili vari per aumentare ulteriormente la flessibilità.
  • Guadagno netto: la quantità di risparmio sul personale, il guadagno dovuto all’aumento della produzione, il risparmio dato dalla riduzione di errori e soprattutto dall’abbassamento del numero di fermi produttivi.

Pertanto il ROI sarà calcolato:

[(Guadagno netto annuale – Costi operativi annuali): Costo iniziale totale] x 100

robot collaborativo

Il cobot è una scelta economicamente vantaggiosa (?)

Nel tema che trattiamo oggi desideriamo essere poco “pubblicitari” e molto tangibili. Siamo certi che il cobot sia sempre una scelta vantaggiosa a condizione che questa decisione venga ponderata e presa in modo coerente e realistico come discusso qui .

Teniamo nuovamente ad analizzare (in breve) che il requisito “più automazione” non significa per forza di cose “più unità da integrare”.

Per la maggior parte delle volte ciò risulta poco più di una convinzione e di conseguenza l’impatto economico stimato non può essere reale. Perché? Perché un solo cobot è in grado di compiere molte più operazioni di quanto possiate pensare, pertanto fermiamoci soltanto al concetto “più automazione” e iniziamo a considerare un aspetto differente che è la personalizzazione.

Un solo cobot può essere dotato di vari accessori come ad esempio gripper, vacuum, telecamere, utensili, ecc. i quali verranno utilizzati in sequenze prestabilite; ciò consente al cobot di ampliare la quantità di operazioni fattibili.

Probabilmente è più corretto affermare “più operazioni per singola unità robotica, più automazione”. In termini economici l’aggiunta di accessori innalza il costo iniziale ma occorre sempre considerare l’incidenza che nell’insieme non arriverà mai ad eguagliare il costo dell’integrazione di un secondo cobot.

Hai bisogno di informazioni? Trova il punto UR più vicino a te!

Prima di partire

Al momento siamo ancora in fase decisionale, pertanto ragioniamo su “il cosa” e “il come” si vuole automatizzare (link). A questo punto si può iniziare a valutare i benefici che porterà il cobot all’interno di uno o più processi. Ad esempio, se si automatizza la fase di pallettizzazione, di picking o anche di una qualsiasi lavorazione, sappiamo che un solo cobot può:

  • Ripetere la stessa operazione con precisione per ore e ore senza pausa e senza errori. In questo caso si tratta di risparmio temporale ed economico, poiché come lavoro ripetitivo e logorante prevede nel tempo (da parte dell’uomo) un’esecuzione più lenta e con un crescente tasso di errore dovuto alla stanchezza.
  • Eseguire operazioni di pick & place con altrettanta precisione e ripetibilità nel tempo. Questo fattore deve prendere in considerazione un tempo relativamente contenuto per la riprogrammazione, tempo che se è “sprecato” all’inizio consentirà di risparmiarne altrettanto in seguito, durante le operazioni. In questo modo il risparmio temporale sarà dovuto a processi più rapidi e zero errori di prelievo.
  • Compiere operazioni più complesse come finitura, saldatura o anche lavorazioni di precisione. Ripetibilità e rapidità anche in questo caso consentono di risparmiare tempo ed eliminare errori di lavorazione dovuti a stanchezza o, peggio, a infortuni che possono causare anche un considerevole rallentamento dovuto alla mancanza del tecnico.
All Axis, machine tendingAssa AbloyAttl, foodBJ Gear

Il tempo medio di ritorno dell'investimento di un cobot Universal Robots è in genere di 18 mesi

I conti della serva

Perché non raccontarvi il calcolo del ROI attraverso esperienze reali? Stiamo per farvi un esempio semplice e schematico su come un’azienda è arrivata a determinare il ritorno dell’investimento, in che modo ci è arrivata e naturalmente i numeri!

18 mesi

Un'azienda vinicola produce 5 milioni di bottiglie l'anno, si tratta di circa 15.000 bottiglie al giorno che, una volta riempite, chiuse ed etichettate, devono essere confezionate a seconda degli ordini della clientela. Le operazioni di pallettizzazione, effettuate manualmente, hanno richiesto l’automatizzazione per poter migliorare la produttività, la precisione e per eliminare i colli di bottiglia. L’azienda ha valutato l’inserimento della robotica collaborativa; quali sono stati i calcoli e le stime iniziali?

Il costo iniziale totale per l’integrazione di un cobot è stato quantificato in 60.000 € con un totale annuo di costi operativi pari a 5000 €. A fronte di questi valori, si è determinato il risparmio sui costi dovuti all’impiego di personale, a sprechi ed errori. In aggiunta è stata aggiunta una stima sui benefici come aumento della sicurezza (zero infortuni), aumento della qualità e flessibilità d’uso del cobot.

Costi:

60.000 + 5.000 (costo iniziale + costo di esercizio) =Totale 65.000

Risparmio:

30.000 (costo del personale) + 10.000 ( meno sprechi e azzeramento errori) + 5.000 (azzeramento degli infortuni e aumento della sicurezza e qualità) = Totale 45.000

Il ROI è stato calcolato secondo la formula:

[(45.000 – 5.000) : 60.000] x 100

Il cui risultato è pari al 66,6% annuale. Ciò significa che annualmente l’azienda avrebbe risparmiato il 66,6% sui costi e che quegli oltre 2/3 avrebbero ripagato l’investimento iniziale in poco più di un anno (18 mesi per la precisione).

Aspettiamoci sorprese

Abbiamo avuto modo di raccontare attraverso moltissimi esempi quanto i cobot sono una tecnologia flessibile e scalabile. Ed è per questo che dobbiamo aspettarci sorprese, senza percepire “sorprese” in modo negativo! Le sorprese possono significare ad esempio il raggiungimento del ROI in tempi ridotti rispetto alle stime e calcoli iniziali come anche una produttività notevolmente aumentata. Mediamente in meno di due anni ogni azienda, che ha integrato uno o più cobot al suo interno, è riuscita a raggiungere il ROI in modo tangibile.

Enrico Rigotti

Una formazione da ingegnere gestionale con un master in automazione industriale. Dopo le esperienze in COMAU, in cui ha guidato prima le sales operations interfacciandosi con le country estere, per poi rivestire un ruolo gestionale e divenire account manager dei clienti Tier 1 europei, è passato in OnRobot, guidando la fase di start up sul mercato italiano del partner UR+. In seguito è stato nominato responsabile Italia e poi Sud est Europa. È Country Manager Italy di Universal Robots da gennaio 2024.

LinkedIn
Sede locale
  • Universal Robots Italia
  • Via Lessolo, 3
  • 10153 Torino TO
Contattaci: +39 011 1889 2271