I robot collaborativi hanno nella flessibilità la loro principale caratteristica. Tecnicamente sono delle “quasi macchine”, ovvero delle automazioni a-specifiche che possono venire impiegate con semplicità in molti task diversi e che- in virtù delle safety nativamente integrate – risultano sempre sicure e collaborative per un uso in spazio promiscuo. L’integrazione al polso di EOAT specifico renderà il cobot pronto per movimentare, saldare, pallettizzare, avvitare, assemblare, visionare e testare e, quindi, renderà necessaria un’attenta valutazione del rischio, perché a quel punto il cobot potrà manipolare oggetti potenzialmente pericolosi, taglienti, appuntiti, caldi.
Un cobot quindi non è un investimento congelato nel tempo e nello spazio applicativo di un singolo prodotto, ma può essere riallocato, riprogrammato e installato in luoghi diversi del layout produttivo.
Un’altra caratteristica peculiare è data dalla sicurezza intrinseca. Come detto poc’anzi un cobot Universal Robots è dotato di 17 sistemi di sicurezza, inclusi tempo e distanza di arresto personalizzabili, che ne permettono – in oltre l’80% dei casi - l’installazione anche senza barriere di sicurezza. Questo permette alle aziende di realizzare aree di lavoro aperte, in cui il cobot movimenta, preleva e posiziona oggetti e componenti in compresenza con l’operatore. Un tipo di applicazione di questo tipo richiede un minor costo di installazione e offre un minor consumo di spazio.
Infine, la collaboratività, intesa non soltanto come mera sicurezza, ma anche come semplicità d’uso. I cobot UR possono venire programmati e divenire operativi in meno di 90 minuti e non richiedono specifiche conoscenze di programmazione robotica per dare avvio ad applicazioni di media complessità.
L’automazione collaborativa applicata al pick&place offre quindi numerosi vantaggi.
Innanzitutto di flessibilità, perchè consente di passare con semplicità da un prodotto all’altro. Da un lato perché gli organi di presa sono studiati per un uso plug&play e quindi risultano immediatamente operativi: in caso di cambio prodotto e quindi di riattrezzaggio del cobot, i fermo macchina sono brevissimi.
Dall’altro perché programmare il movimento del braccio robotico è molto semplice: attraverso il teach pendant (quindi con programmazione drag and drop e template ad albero) oppure in free drive, ovvero trascinando il cobot nello spazio lungo la traiettoria desiderata fissando i waypoint lungo il percorso.
In secondo luogo di precisione: la ripetibilità di posizionamento garantita da un cobot permette di posizionare con assoluta affidabilità (per questo tipo di applicazione) ogni oggetto all’interno di un tray, di uno scaffale, di un kit che va costituendosi.